Il Santissimo Crocifisso
Il manufatto, molto antico, pare essere della fine del 1500 o dei primi anni del 1600, è stato oggetto di un notevole intervento di restauro date le condizioni in cui versava al momento dell’acquisizione da parte della Confraternita.
La rimozione secondo precise tecniche di restauro della grossolana crosta di colore che ricopriva tutta la superficie della scultura, ha messo in evidenza la quasi totale mancanza del colore originale e della preparazione a gesso.
Non sono stati eseguiti interventi di recupero strutturale della mano sinistra compromessa da un precedente intervento di ricollocazione delle dita.
La lettura dell’opera è molto complessa per la perdita di importanti particolari scultorei e pittorici, tuttavia alcuni dettagli lasciano immaginare quale doveva essere la definizione ottenuta con la preparazione in gesso e colla applicata sulla scultura.
L’opera.
L’esile figura del Cristo è leggermente avvitata su se stessa, le gambe piegate. Un chiodo trafigge i piedi, il piede destro è sovrapposto al sinistro, con conseguente spostamento in avanti del ginocchio destro e inclinazione del bacino, il quale è ricoperto da un perizoma bianco. Le braccia aperte e in tensione sorreggono tutto il peso del Cristo, le mani morbidamente aperte sono trafitte dai chiodi. La testa inclinata in avanti poggia quasi sulla spalla destra, una fluente e lunga ciocca di capelli ricade sulla spalla destra e verso il petto mentre sulla spalla sinistra si adagiano due lunghi riccioli, una morbida barba ricopre il Viso. Pur deturpato Il Santissimo Crocifisso è estremamente espressivo, nel Suo Corpo e nel Suo Volto vi si legge tutto il dramma del Golgota.
Ex Voto.
Il Crocifisso è rivestito di ex voto in argento, opera di argentieri palermitani.